Questi sono regolamentati dal Testo Unico della Finanza, D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 con successive modifiche ed integrazioni, che è intervenuto per tutelare i rischi derivanti dalle distorsioni del libero mercato finanziario, ed hanno tutti delle caratteristiche comuni quali la complessità, la scarsa individuabilità, l’inconsapevolezza della vittima e l’incertezza sulla fattispecie criminosa. I più conosciuti reati finanziari sono:

1. l’aggiotaggio, che si ha quando con notizie false e altri artifizi si cerca di alzare o abbassare prezzi sul pubblico mercato e nelle borse di commercio;
2. il reato di contrabbando, che si realizza con traffici di merci tra stati diversi in violazioni di dazi doganali e di leggi che regolamentano tali commerci, e, sono, quindi, legati alle aziende che hanno tra le loro attività un intenso commercio con l’estero;
3. l’insider trading, che si concretizza quando un soggetto, in possesso di informazioni riservate (trattandosi di mercato azionario tutte le informazioni sulle azioni dovrebbero essere pubbliche) opera una manipolazione del mercato azionario con l’acquisto e/o la vendita consistente di azioni di una spa;
4. il cartello, che prevede un accordo tra più produttori per limitare la libera concorrenza, intervenendo sui prezzi, sulle condizioni contrattuali e sulle zone di mercato;
5. il falso in bilancio, che si manifesta con la pubblicazione di false comunicazioni societarie, riguardanti informazioni e dati non veritieri, valutazioni aziendali volutamente sbagliate e mascherando le voci di bilancio;
6. il riciclaggio, che si prefigge il compito di “pulire” capitali di provenienza illecita.

Questi sono solo alcuni esempi di reati finanziari, ma ve ne sono molti altri legati agli intermediari finanziari ed agli organismi emittenti, inoltre, vi sono quelli regolamentati dai codici penale e civile.

Per questo tutte le aziende e attività commerciali dovrebbero usufruire di una consulenza legale, quanto meno all’inizio di una determinata attività.